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Dio Creatore ha fatto di un alchimista un vasaio

20 Mar

Questa frase apposta sull’entrata della Manifattura di Meissen ci racconta di come una scoperta, avvenuta per caso, abbia contribuito a rivoluzionare la storia di tutta l’Europa

Intorno all’anno Mille in Cina si iniziò per la prima volta a produrre oggetti in porcellana. Questo materiale, dall’aspetto bianco traslucido e compatto, era composto da una particolare argilla bianca chiamata “caolino” che permetteva, con una sola cottura, di ottenere oggetti completamente smaltati. I primi esemplari venivano realizzati in porcellana bianca e solo a partire dalla dinastia Ming (1386-1644) si iniziarono a produrre i primi esemplari dipinti, utilizzando soprattutto il blu dell’ossido di cobalto. Quando, durante il Quattrocento, le prime porcellane cinesi arrivarono in Europa, destarono un profondo interesse, divenendo l’oggetto più desiderato dai sovrani e alimentando un mercato Asia-Europa, che si muoveva lungo le antiche vie orientali percorse dai mercanti come Marco Polo. Il mito della porcellana crebbe a tal punto che i nobili arrivarono a spendere intere fortune per abbellire le loro sontuose corti rinascimentali con oggetti ornamentali e servizi da tavola. Si narra che la regina Elisabetta I d’Inghilterra fece addirittura montare un vaso cinese in oro, mentre il granduca fiorentino Francesco I de’ Medici aprì a Firenze una fabbrica per le ricerche sulla lavorazione della porcellana. Purtroppo nella fabbrica medicea non si riuscì a scoprire la reale composizione della porcellana cinese, tuttavia nel 1575 gli alchimisti trovarono la formula di una “porcellana artificiale” che prese il nome di “porcellana de’ Medici”, simile a quella cinese, ma di pasta tenera.

A modo loro tutte le maggiori corti europee fondarono fabbriche per tentare di scoprire la vera formula della porcellana, spesso finanziate da aristocratici amanti del lusso, ma fu solo nel 1708 che si riuscì finalmente a creare la prima vera porcellana europea a pasta dura. Paradossalmente tale scoperta arrivò per caso: nel 1701, un giovane alchimista tedesco di nome Bottger, venne incaricato dal principe di Sassonia e re di Polonia, di produrre artificialmente l’oro. Il laboratorio dove si avviarono gli esperimenti si trovava all’interno del castello di Albrechtsburg a Meissen, vicino a Dresda. Dopo tre anni di inutili esperimenti, lavorando con l’argilla refrattaria, nacque un gres di colore rosso durissimo, che in un primo tempo venne chiamato “diaspro” e poiché si riteneva fosse una pietra preziosa venne lavorato e intagliato. Sostituendo poi l’argilla rossa con quella bianca, Bottger riuscì successivamente a produrre una porcellana bianca purissima simile a quella cinese, che venne lavorata nella fabbrica fondata a Meissen, mantenendo l’esclusiva della formula fino al 1719.

Silvia Fini